Il 2021 è appena iniziato e già 5 aziende hanno comunicato al mercato un'operazione di rebranding. Questo tipo di operazione è molto complessa e delicata e qualsiasi manager è "terrorizzato" dai possibili effetti sul mercato che, in alcuni casi, invece di essere positivi potrebbero addirittura essere negativi, con casi estremi in cui l'azienda ha poi dovuto fare dietro front a causa della rivolta del proprio pubblico che non ha accettato la nuova identity (celebre è il caso succo Tropicana). Il rebranding si fa dunque in occasione di svolte importanti come un nuovo purpose, una nuova strategia o l'ingresso in un nuovo mercato importante, l'acquisizione di un'azienda o l'inizio di una nuova fase come, ad esempio, la transizione verso l'era digitale.
Oltre ad essere complesse, queste operazioni sono anche molto costose perché non c'è soltanto il costo del progetto in sé (generalmente questi progetti hanno un costo elevato) ma sopratutto perché poi è necessario sostituire contemporaneamente tutti gli elementi dell'identity (loghi, carte intestate, divise, gadget, vetrofanie, elementi d'arredo, ecc.) in tutto il mondo.
Ecco perché sono progetti importanti che vanno quindi studiati e capiti nelle loro sfumature e negli impatti che vogliono comunicare, senza limitarsi al semplice "mi piace o non mi piace il logo".
Burger King ha presentato la nuova identity e sui social si discute molto su questo rebranding. Burger King ha rinnovato la sua identità con l’aiuto dell’agenzia Jones Knowles Ritchie Global. Il rebranding riprende e aggiorna il logo in uso fino al 1994 e presenta un tono "bold" nel lettering, ma anche nei colori e nell'uso dei disegni con l'obiettivo dichiarato di far venire l'acquolina in bocca. Arancio, rosso, verde e marrone: anche i colori si rifanno agli ingredienti e ai colori del burger.
Rebrand Pfizer
Al di là dell'estetica, è interessante vedere come l’azienda continui a rinforzare il posizionamento sul panino, come ovviamente dichiarato dal nome: "Il Re dei burger". Il posizionamento è in netta contrapposizione con quello di McDonald's che, pur essendo legato ai burger, negli ultimi anni sta lavorando molto sul lato "healty" inserendo nel menu anche insalate e altri tipi di panini. Spostamento evidenziato anche dal cambio dei colori che passano dal tradizionale giallo/rosso al giallo/verde. Inoltre, negli ultimi anni Mc Donald's si è aperta ad altre forme di ristorazione come il Mc Café.
Quindi, al contrario di Mc Donald's che sfuma il proprio posizionamento allentando il legame con il burger, Burger King si posiziona al centro di quello spazio, in parte lasciato libero proprio dallo storico rivale.
Ecco un video che presenta il rebranding di Burger King
La casa farmaceutica Pfizer ha svelato il primo restyling in 70 anni presentando un nuovo logo che vuol raccontare il presente dell'azienda. Il logo segue i dettami attuali della semplificazione: sono soltanto due gradazioni di blu che definiscono un simbolo estremamente stilizzato: la doppia elica del DNA. Il progetto era iniziato due anni fa ma era stato sospeso per l'emergenza Covid.
Rebrand Pfizer
L’azienda ha dichiarato che il nuovo logo rappresenta il voler rendere onore alla tradizione dell’azienda, che vanta 170 anni di storia e che punta però verso il futuro. Il nuovo design si trova a sinistra del wordmark ed è costituito da due forme simmetriche che si incastrano l'una con l'altra proprio ad evocare il DNA.
Il lettering è stato semplificato e reso più lineare (esempio la "e", oppure la "z" che ha linee diritte e non più curve). La palette dei colori è tutta giocasta sui toni del blu, con il colore principale che diventa più scuro ma non formale, grazie alla tonalità squillante.
L'occasione del rebranding è data dal nuovo purpose "Breakthroughs that change people's lives" che rappresenta la volontà di cambiare la vita delle persone grazie ad una spinta forte verso la scienza, la ricerca e le nuove tecnologie. Non a caso il vaccino per il COVID-19 è realizzato con una tecnica molto recente, quella dell'm-RNA, quindi legata al mondo della "doppia elica".
Ecco il video di presentazione della nuova identity
General Motors inizia il 2021 con un deciso pivot verso l'auto elettrica, sostenuta anche dalla campagna di comunicazione “EVerybody In” (da notare la EV) e per la sua svolta elettrica definisce una nuova brand identity e una visione aziendale che aspira a creare un mondo senza incidenti, senza emissioni e senza traffico.
Totalmente rinnovato nel font e nei colori, viene mantenuto il celebre acronimo "GM" (che copioni, è anche il mio ! 😀) utilizzato sin dal 1938 che abbrevia General Motors. Il nuovo logo nasce nel contesto della più recente campagna marketing mirata alla Generazione E, dove “E” sta per “Elettrico”. E' opportuno ricordare che negli USA le auto elettriche sono generalmente chiamate "EV" (Electric Veichle).
“Ci sono momenti nella storia in cui tutto cambia. Crediamo che questo punto sia per noi l’adozione di massa dei veicoli elettrici – afferma Deborah Wahl, direttore marketing globale di GM. “A differenza di prima, abbiamo le soluzioni, la capacità, la tecnologia e la scalabilità per offrire a tutti un veicolo elettrico. La nostra nuova identità di marca e la campagna sono progettate per comunicare tutto questo”.
Rebrand General Motors
General Motors sceglie una grafica più pulita con un font più rotondo e moderno a rappresentare la vicinanza con il pubblico. Da notare che le lettere sono diventate minuscole, con lo spazio negativo intorno alla "m" che suggerisce la forma di una spina elettrica. Il blu è diventato meno istituzionale e più fresco e dal sapore metallico.
Alcune critiche a questo rebranding derivano dal fatto che è stata abbandonata la storia centenaria dell'azienda per un qualcosa i completamente nuovo che non crea legami con un (glorioso) passato. Qualcuno lo vedeo come un tentativo di ringionvanirsi per emulare Tesla. "È come tuo nonno con una maglietta Supreme".
C'è da dire che le intenzioni sono molto serie: GM prevede di investire 27 miliardi di dollari in veicoli elettrici e autonomi nei prossimi cinque anni e lanciare 30 nuovi modelli di autro entro il 2025, in modo che tutti possano torvare l'auto elettrica perfetta le proprie necessità.
Bellissimo lo spot che presenta la nuova piattaforma e il nuovo logo, grazie a personaggi che simboli del cambiamento. Inizia Malcolm Gladwell dicendo:
"Change. you can resist it, be left behind or embrace it and move forward"
Cambiamento. Puoi resistergli, rimanere indietro, o abbracciarlo e andare avanti. Mi piace molto "left behinf" lasciato indietro, che fa capire che gli altri si stanno muovendo. Quindi è l'0ra di darsi una mossa. Questa parte viene chiusa con l'ultima affermazione: "nessuno sarà lasciato fuori" ovvero GM avrà un auto per tutti.
Ecco il video:
Anche Kia ha svelato il suo nuovo logo e lo slogan del marchio, per rinnovare la propria immagine per un mercato contemporaneo in rapida evoluzione. "Movement that inspires" indica il desiderio della marca di essere protagonista della mobilità del futuro attraverso nuove soluzioni ed esperienze. Il nuovo logo è tutt'altro che un ritocco del marchio, ma rivela un grande passo molto lontano rispetto alla vecchia immagine KIA.
Rebrand KIA
“Il nuovo logo di Kia rappresenta l’impegno dell’azienda a diventare un’icona del cambiamento e dell’innovazione.” – Ho Sung Song, Presidente e CEO di Kia.
La presentazione è avvenuta con uno spettacolo pirotecnico nei cieli di Incheon, in Corea, con l’utilizzo di 303 droni che è entrata nel Guinnes dei Primati.
Il vecchio logo di Kia era in maiuscolo con lettere separate con il dettaglio della "A" senza la barra orizzontale, dettaglio che è rimasto per il rebranding. Il vecchio logo aveva anche un tocco serif in alto a sinistra, un sottile suggerimento per trasmettere il movimento.
Il nuovo logo evoca una firma manoscritta, con una "linea ritmica e ininterrotta". Il marchio pone forte enfasi visiva sulle inclinazioni in avanti "K" e "A" fortemente angolate. Il marchio afferma che la sua simmetria "dimostra fiducia" mentre i "tratti ascendenti" del logo "incarnano le ambizioni crescenti di Kia per il marchio". Nel complesso persiste la sensazione di movimento dal vecchio logo, ma in un modo più sofisticato e audace.
Il marchio sostituisce anche i colori rosso, bianco e nero con un monocromatico nero su bianco. Tra l'altro questa tipografia avvicina Kia alla casa madre Hyundai.
Anche la CIA ha presentato un'operazoine di rebranding, comunicandola il 1° gennaio con un post su Twitter che dichiarava: "New Year. New Look". L’intento è dare un’immagine più contemporanea e più inclusiva, promuovento la diversità come elemento di reclutamento dei talenti dei servizi segreti. L’agenzia, e non potrebbe essere altrimenti, non ha rilasciato informazioni sull'identità del progettista del nuovo logo.
Rebrand CIA
“Abbiamo fatto molta strada da quando ho fatto domanda inviando semplicemente una lettera contrassegnata con ‘CIA, Washington, DC'”, ha detto il direttore della CIA Gina Haspel, “Sono orgogliosa di condividere il nostro nuovo sito web e spero che susciti l’interesse dei talentuosi americani, dando loro un senso dell’ambiente dinamico che li attende qui”.
Il sito web della CIA ha un carattere sans-serif e un nuovo logo completamente astratto con uno sfondo di linee frattali, che richiamano forse delle onde elettro magnetiche, e un bordo formato dalle parole Central Intelligence Agency.
Insieme al logo sono stati presentati anche altri elementi dell'identity come immagini di dipendenti della CIA di diversa estrazione, pensata, come dicevamo prima, per incoraggiare una vasta gamma di candidati a unirsi all'agenzia.
È stato presentato anche un nuovo sito web anch'esso pensato per modernizzare l'agenzia e avvicinarla al pubblico (sono sbarcati su Instagram nel 2019). Non è ancora chiaro l'uso di questo nuovo logo in quanto ancora oggi è presente sul sito il tradizionale logo "sigillo" con lo scudo e l'aquila.
È comunque indicativo di un momento di forte cambiamento all'interno dell'agenzia, dovuto anche al fatto del cambio generazionale che porta nuove sensibilità e nuove attenzioni ai problemi attuali e alle tecnologie sempre più digitali, completamente diverse da quelle della guerra fredda,che hanno plasmato le strutture attuali.
Il logo non è stato molto apprezzato e in effetti mi pare che non trasmetta le intenzioni dichiarate ma, soprattutto, sia di difficile applicazione. A meno che... non ce ne sia un altro sotto copertura! 😎