DETTAGLI DIMENTICATI?

Intelligenza Artificiale: 5 linee guida per il 2021

Il 2020 è stato un anno molto difficile per molte aziende in tutto il mondo, ciononostante la tecnologia ha fatto dei passi da gigante ed in particolare l’Intelligenza Artificiale (AI — Artificial Intelligence) ha iniziato a entrare nelle aziende.
Diventa quindi necessario avere un approccio specifico per la propria azienda, in modo da essere ben preparati ad accoglierla e a sfruttarne le potenzialità per migliorare il business.

PWC ha condotto un sondaggio in US per capire a che punto sono le aziende americane con l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei loro processi decisionali. Dal momento che gli USA sono sempre avanti a noi di qualche anno, è interessante capire quali sono i risultati della survey e interpretarne i trend che ne emergono. La survey è stata somministrata da PWC ad oltre 1.000 dirigenti (inclusi oltre 200 CEO) presso aziende statunitensi che utilizzano l’AI.

Considerazioni iniziali

Dalla survey emerge subito il dato interessante che un quarto delle aziende intervistate segnalano un’adozione diffusa dell’AI, rispetto al 18% dell’anno precedente, mentre un altro 54% segnala che si sta adeguando velocemente. La cosa interessante è che le aziende che per prime si sono applicate nell’introduzione dell’AI nei loro processi ne stanno già raccogliendo i primi frutti anche se implementare l’intelligenza artificiale è considerato un tema solitamente difficile. C’è da immaginarselo: richiede competenze completamente diverse rispetto a quelle usualmente presenti in azienda.

Il rischio principale che spaventa molti manager è che l’AI richieda investimenti importanti che poi non si ripagano adeguatamente nel tempo, con lo spauracchio che l’AI diventi soltanto un bel gadget costoso ma inutile. Per evitare questo le aziende devono iniziare a sviluppare delle apposite strategie HR per acquisire talenti e formare le giuste competenze. Inoltre, devono ripensare i modelli di business, le strategie e l’organizzazione per adattare l’azienda all’uso proficuo della tecnologia.

Ma se è così complicata da introdurre in azienda, perché è necessario iniziare subito ad approcciare l’Intelligenza Artificiale?

Per cogliere i benefici concreti che possono emergere rapidamente e sopratuttto per gettare le basi per il successo di domani.

I trend 2021

Dalla survey PWC sono emersi 5 linee guida per il 2021 che caratterizzano le aziende americane ma sono preziosi anche per chi opera in Italia e sta approcciando un tema che ormai deve essere nell’agenda di tutti i CEO.

Ecco i trend emersi per il 2021.

1. Nessuna incertezza sull’avanzata dell’AI

Il primo trend è molto chiaro: le aziende statunitensi stanno aumentando i loro investimenti nell’intelligenza artificiale. Il 52% degli intervistati ha accelerato il proprio approccio AI sulla scia della crisi da COVID-19 e molti (86%) sono fermamente convinti che l’AI sarà una tecnologia mainstream nella propria azienda nel 2021. I motivi per i quali saranno portati avanti investimenti nell’intelligenza artificiale sono principalmente i seguenti:

  • Crescita dei ricavi
  • Migliori decisioni aziendali
  • Migliori esperienze dei clienti

È interessante rilevare che le aziende che stanno implementando l’AI sono anche le più ottimiste sulla crescita nel 2021 nonostante la persistente crisi da pandemia.

Image for post

Una nota importante è che le aziende più avanti nei progetti di introduzione dell’intelligenza artificiale stanno anche costruendo un vantaggio competitivo difficilmente recuperabile da chi è rimasto più indietro. È il classico circolo virtuoso: migliori dicisioni portano a migliori esperienze da parte dei clienti, che condividono più dati, che portano a decisioni migliori e così via.

Attivare questo circolo virtuoso non è semplicissimo, infatti, prendendo in considerazione anche i costi, è possibile rilevare che il 76% delle organizzazioni sono a malapena in pareggio. Questo di per sé non è un male perché l’AI rappresenta la base per l’azienda del futuro, ma è necessario stare attenti affinché la base non si trasformi in una zavorra per i conti aziendali.

2. L’AI è strategica perché porta a decisioni migliori e più rapide

Il modo più veloce per ottenere il ROI con l’intelligenza artificiale consiste nell’utilizzarla per migliorare efficienza e produttività. Questo è l’obiettivo principale delle strategie di intelligenza artificiale adottate dalle aziende.

L’AI però non aiuta soltanto a migliorare la produttività, anzi l’azione più importante la svolge nel supporto ad una maggiore innovazione e alla crescita dei ricavi. Tuttavia, gli ambiti strategici in cui sono aumentati gli investimenti sono i seguenti:

  • 58% per la pianificazione della forza lavoro
  • 48% per la modellazione della simulazione e la resilienza della catena di fornitura
  • 43% per la pianificazione degli scenari
  • 42% per la proiezione della domanda

Image for post

3. Dalla consapevolezza del rischio all’azione: l’AI deve essere “responsabile”

Ormai i rischi connessi a progetti di AI sono piuttoso noti e le aziende ne sono consapevoli, tuttavia le stesse non attuano opportune politiche di mitigazione. C’è un forte divario tra intenzione e azione effettiva.

Come si mitigano questi rischi?

Lavorando per creare una intelligenza artificiale “responsabile” e non affidandosi ciecamente ad analisi e risultati che l’azienda non è in grado di capire. È fondamentale saper governare e monitorare sin dall’inizio questa tecnologia così potente.

Questo non vale solo durante l’implementazione del progetto, ma anche durante i successivi aggiustamenti perché dobbiamo tenere presente che l’intelligenza artificiale continua ad apprendere e cambiare se stessa. L’AI è una tecnologia complessa che molti dirigenti, inclusi i responsabili IT, non comprendono ancora appieno. Ci vogliono nuove competenze e nuove figure professionali.

4. Oltre l’upskilling: nuove strategie per i talenti

L’upskilling delle persone è necessario ma non è sufficiente. La crescita a lungo termine dell’AI comporterà la nascita di molti posti di lavoro completamente diversi da quelli attuali.

I membri del team dovranno apprendere nuovi modi di lavorare e pensare. Questo perchè, al contrario dello sviluppo software che si basa su regole codificate negli algoritmi, l’AI è in continua evoluzione e funziona con le probabilità, non con le certezze.

L’intelligenza artificiale e i suoi meccanismi di apprendimento continuo significano anche che lo sviluppo lineare e iterativo a cui siamo abituati non funzionerà più e si passerà a processi di continua sperimentazione e apprendimento. Con il tempo, questo approccio dovrà guidare non solo i team di intelligenza artificiale e tech, ma l’intera forza lavoro. Tutte le aziende possono arrivarci, a patto di agire ora.

5. Il modello è sempre in evoluzione: serve una riorganizzazione delle aziende.

Il vero tema del 2021 è che le scelte per le priorità di AI hanno tutte una cosa in comune: attraversano l’intera organizzazione.

Si parla da anni di abbattimento dei silos che invece sono ancora ben presenti nelle aziende. L’arrivo dell’AI cambierà completamente il modo di lavorare e richiede un ulteriore cambiamento culturale rispetto all’abbattimento dei silos: le decisioni di tutti si baseranno sempre più su dati e simulazioni.

Image for post

Via via che i modelli di intelligenza artificiale miglioreranno, anche le decisioni potranno migliorare e l’azienda dovrà essere preparata a fare pivot e modificarsi non più su un ciclo di pianificazione annuale, ma a seconda del contesto. Attualmente sono pochissime le aziende strutturate in modo da potersi riconfigurare rapidamente al mutare degli eventi.

Questa trasformazione può sembrare un’impresa ardua, ma deve accadere. Un segnale interessante di questo step evolutivo è dato dal fatto che l’applicazione dell’AI per automatizzare le attività i routine è citata solo dal 25% degli intervistati come una priorità assoluta per il futuro, mentre l’anno precedente era al 35%. Questo calo non è dovuto al fatto che l’automazione delle attività di routine non sia un uso redditizio dell’AI, ma che molte aziende sono già progredite oltre quel punto e le nuove priorità sono date da utilizzi sempre più strategici, per i quali la riorganizzazione delle aziende sarà inevitabile.

Ti è piaciuto questo post?

Iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato! GM Picks è la mia newsletter settimanale su business, strategia e innovazione.

TORNA SU